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Il cattivo odore intimo è associabile a numerosi possibili fattori sottostanti. Scoperta la causa è però più facile intervenire con il giusto rimedio per eliminare o attenuare il problema.

Cause

Per capire la dinamica che scatena l’insorgenza del disturbo è necessario prima capire come funziona fisiologicamente (cioè in condizioni di salute) l’ambiente vaginale.

Il normale pH della vagina delle donne in età fertile è solitamente acido, oscillando tra 3,5 e 4,5, per la presenza di alcuni lattobacilli in grado di colonizzare quest’area. Alterazioni a carico di tale popolazione permettono lo sviluppo di flore microbiche differenti, il cui risultato può essere un’infezione più o meno aggressiva, che può palesarsi in forma di una grande varietà di sintomi, tra cui perdite vaginali maleodoranti.

L’alternarsi di estrogeni e progesterone durante il ciclo mestruale può far variare sia la consistenza che eventualmente l’odore del muco e delle secrezioni vaginali (volte a favorire o meno la penetrazione degli spermatozoi verso l’ovocita).

A questo punto possiamo suddividere le cause di cattivo odore vaginale in alcuni gruppi principali

  • Infezioni:

la più comune infezione associata ad un’alterazione del normale odore vaginale è sicuramente quella da Gardnerella Vaginalis, la cui caratteristica distintiva è nella maggior parte dei casi proprio il cosiddetto “fishy odor” (odore di pesce marcio). Altre infezioni più o meno frequenti possono essere dovute a Candida Ablicans, Vaginosi batterica, Chlamydia.

  • Igiene insufficiente.
  • Patologie neoplastiche: a lungo andare anche lo sviluppo di un tumore può provocare necrosi tissutale, associata all’insorgenza di un odore sgradevole.

 

Rimedi

I punti cardine su cui costruire una corretta terapia e prevenzione del cattivo odore intimo sono:

  • – una corretta igiene personale, particolarmente importante soprattutto in presenza di alterazioni para-fisiologiche di base, come la menopausa o la gravidanza,
  • – un attento monitoraggio in caso di lievi alterazioni, per poter contattare un medico non appena possibile,
  • – una corretta alimentazione, basata su alimenti di origine vegetali (ricchi di vitamine ed antiossidanti) permette il mantenimento della normale flora vaginale per evitare colonizzazioni batteriche esterne.

Si raccomanda poi di evitare l’uso indiscriminato di lavande vaginale non prescritte, perché responsabili di alterazioni della flora batterica vaginale.

Come tutti i casi di patologia che possono originare da tanti eventi causali differenti, le terapie variano di volta in volta a seconda della causa contingente.

  • – Infezioni: la terapia d’eccellenza è ovviamente basata sulla somministrazione di antibiotici, antimicotici o antiprotozoari a seconda dell’agente infettivo coinvolto. Ad essi associamo poi antidolorifici ed antipiretici quando necessario.
  • – Tumori: l’intervento chirurgico quando possibile rappresenta la soluzione migliore, associato eventualmente a terapie palliative volte a migliorare la qualità di vita della paziente.

Ogni informazione presente in questo articolo non costituisce parere medico né sostituisce il parere di un medico.

Questo articolo è estratto dall’articolo a cura della Dr.ssa Raffaella Ergasti per Farmaco e Cura.

Cattivo odore intimo vaginale: cause, sintomi e rimedi -Ultimo Aggiornamento: 4 giugno 2019