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Ci poniamo ogni giorno tante domande sul ciclo mestruale, sulla sua regolarità, sulla sua durata e sui cambiamenti che osserviamo. Lo dimostrano le numerose ricerche con cui cerchiamo risposte in google ogni giorno. Le più comuni? ritardo ciclo mestruale, calcolo ciclo mestruale, sintomi, mestruazioni, e moltissime altre.

Per aiutare le donne a capire meglio il proprio stato di salute intima, la ginecologa Alessandra Grazziotin, medico specialista in ostetricia e ginecologia, ha risposto a domande comuni sul ciclo mestruale fornendo informazioni utili e semplici a tutte le donne. Riportiamo alcune delle domande e delle risposte presenti nel suo articolo. L’articolo completo della Dott.ssa Alessandra Grazziotin è disponibile on line sul suo sito web.

Il sangue mestruale è diverso da quello che circola nell’organismo. 

Vero.

Al suo interno sono contenuti anche addensamenti cellulari, ovvero frammenti dell’endometrio che viene eliminato poiché, se non prende il via una gravidanza, perde la sua funzione di offrire un terreno ideale dove l’ovulo fecondato possa attecchire e crescere.

Nonostante ciò, le perdite mestruali, soprattutto se abbondanti, vanno ugualmente a pesare sul bilancio del ferro a disposizione dell’organismo, mandandolo in passivo. E se il ferro scarseggia, l’organismo produce globuli rossi più piccoli e poveri di emoglobina, dando il via libera all’anemia sideropenica, corredata quasi sempre da pallore, stanchezza e depressione.

Durante le mestruazioni è più facile prendere infezioni genitali. 

Vero.

Anche se il sangue che viene eliminato all’esterno è sterile e funziona da lavaggio naturale che in parte allontana eventuali germi o batteri che potrebbero minacciare le parti intime:

1) il pH del sangue è 7.39 (range 7.35-7.45), mentre il pH dell’ecosistema vaginale è 4.0-4.4. Questo determina una modificazione del microbiota vaginale, una riduzione temporanea dei lattobacilli e un’aumentata vulnerabilità a infezioni sia da germi intestinali sia da malattie sessualmente trasmesse;

2) il collo dell’utero è più beante per far passare il sangue mestruale, e questo facilita la risalita dei germi verso l’utero, con endometriti, e le tube, con salpingiti;

3) l’endometrio che si sfalda crea soluzioni di continuità che possono facilitare l’entrata dei germi nell’organismo.

Il flusso abbondante si può curare. 

Vero.

La pillola anticoncezionale all’estradiolo e dienogest ha un potente effetto sul tessuto che riveste l’utero, impedendone l’eccessiva proliferazione; la mestruazione è perciò più contenuta e meno dolorosa. Oppure si può ricorrere a una spirale medicata. Oggi ne esistono di dimensioni ridottissime, adatte anche alle donne che non hanno ancora avuto figli. Viene inserita dal ginecologo in utero, dove rilascia una piccola quantità di un progestinico, il levonorgestrel, che regolarizza le perdite.

Chi preferisce i rimedi naturali può invece ricorrere alla tintura madre di Borsa del Pastore, una pianta con azione antiemorragica. Le dosi 50 gocce, 3 volte al giorno, a partire dal primo giorno della mestruazione. In alternativa si può usare il rimedio omeopatico Sabina 9 CH 5 granuli, 3 volte al dì.

A partire da una settimana prima dell’arrivo del flusso, inoltre, è utile incrementare il consumo di alimenti ricchi di vitamina K (latte, the verde, verze, cavoli, cavolfiori e asparagi), che migliora i meccanismi della coagulazione.

Se si prende la pillola le mestruazioni non sono dolorose. 

Vero.

Può essere utile al 25 per cento di donne che soffrono di dismenorrea primaria intensa e hanno mestruazioni molto dolorose che, anche se non nascondono alcun problema dell’apparato riproduttivo, obbligano a un uso eccessivo di analgesici e a restare a casa da scuola o dal lavoro.

La pillola ideale è quella in continua oltre a bloccare l’ovulazione, come tutte le pillole, riduce la quantità del flusso o lo elimina, e con esso il dolore che lo accompagna.

 

Il caldo può far anticipare o ritardare il ciclo. 

Vero.

Le ondate di gran caldo, soprattutto se improvvise, possono interferire con la puntualità del ciclo, che risente delle variazioni climatiche. Si ha lo stesso effetto:

  • con i bagni di mare quando l’acqua è molto fredda questa determina infatti una vasocostrizione che può far slittare l’arrivo del ciclo;
  • se si modifica drasticamente il ritmo sonno-veglia.

Questo tipo di ritardo o di anticipo se occasionale e contenuto nell’arco di una settimana non deve allarmare.

La situazione è diversa se il ciclo è costantemente irregolare in quanto il disturbo potrebbe dipendere da un ovaio policistico o da problemi tiroidei. Dopo i 40 anni, invece, potrebbe essere il segnale di un rallentamento della funzionalità ovarica: la produzione di estrogeni e progesterone perde il suo naturale equilibrio, l’ovulazione salta, la fertilità si riduce, la mestruazione diventa irregolare. In questi casi è importante parlare con il ginecologo.