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Stile di vita e corretta alimentazione rappresentano validi alleati per preservare la salute generale e ginecologica della donna e, in caso di gravidanza, per la salute ed il corretto sviluppo del feto.

Dal punto di vista biologico, la stagione dell’oro della fertilità femminile è intorno ai 18-20 anni. Poi comincia a ridursi gradualmente, con una caduta più netta a 30 anni, un’altra a 35 e un crollo finale a 40. Molto poi dipende dalla salute generale e ginecologica, dallo stato dell’utero e delle tube, e in caso di fecondazione assistita, dalla qualità degli ovociti propri o della donatrice. Anche interventi chirurgici, endometriosi e infezioni pelviche possono ridurre la fertilità. A tutto questo bisogna aggiungere anche la compatibilità immunologica di coppia. Lo stile di vita e una corretta alimentazione rappresentano comunque dei validissimi aiuti per preservare la salute generale e ginecologica della donna e quindi la fertilità.

Stile di vita e fertilità
  • – mantenere un peso normale: il sovrappeso e l’obesità, ma anche la magrezza eccessiva, riducono la fertilità, quanto più il peso si allontana dall’ideale per l’altezza di quella donna;
  • – avere un’attività aerobica quotidiana: almeno 30-45 minuti di camminata veloce al giorno, per ottimizzare l’utilizzo periferico dell’insulina, che aiuta a mantenere una più regolare funzione ovarica;
  • – evitare completamente il fumo, che danneggia follicoli e ovociti, le nostre cellule riproduttive, e può anticipare la menopausa di ben due anni, per completa distruzione dei follicoli ovarici;
  • – ridurre l’alcol a non più di 2-3 unità alcoliche la settimana (un’unità alcolica equivale a un bicchiere di vino, una lattina di birra o un bicchierino di superalcolico), perché l’alcol può colpire la fertilità con effetti diretti e indiretti;
  • – usare sempre il profilattico, fin da giovani, per evitare le infezioni da clamidia o gonococco, che sono la prima causa di sterilità da lesione delle tube.
Alimentazione e fertilità

Gli esperti sconsigliano diete drastiche che causerebbero stress all’ovaio e indicano i fattori nutrizionali che possono favorire la fertilità:

  • la supplementazione di ferro eme (una componente dell’emoglobina e di altre proteine contenuto in piccola parte nel ferro alimentare) derivato da prodotti animali, quali la carne, e di ferro non-eme derivato da alimenti di origine vegetale, latte e simili.
  • il consumo di proteine di origine vegetale, in particolare di legumi, e di cereali integrali (pane, pasta e riso)
  • il corretto apporto di vitamine
  • il consumo di carne non più di 5 volte a settimana, alternato a pesce e legumi, una porzione di verdura ad ogni pasto e circa tre frutti al giorno
  • l’utilizzo di olio di oliva a crudo (meglio se extravergine), integrato con piccole quantità di olio di semi
  • il rispetto del fabbisogno giornaliero di acido folico, presente in particolare nelle verdure a foglia verde scuro, da addizionare quando necessario e sotto prescrizione medica con integratori nutrizionali
  • Occorre fare attenzione:
  • all’eccessivo consumo di latte scremato e derivati, quali yogurt e gelato, al posto di latte intero, fonte di calcio e vitamina D
  • al consumo di grassi saturi, presenti prevalentemente nei grassi di origine animale (burro, lardo, strutto) a discapito dell’apporto di carboidrati e grassi insaturi.

Ci siamo lasciati ispirare da:

Dott.ssa A. Grazziotin, Ovulazione e Fertilità: Tutti i segreti, 23 novembre 2018

F. Morelli, Anche la dieta può aiutare la fertilità, Magazine. Il portale di chi crede nella ricerca, Fondazione Umberto Veronesi