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Cosa avviene durante una visita ginecologica? Di quali informazioni ha bisogno il ginecologo per articolare al meglio la valutazione medica. A prescinde dal motivo principale della visita il ginecologo deve conoscere la storia clinica accurata della paziente.

Si tratti di un controllo di routine o di una patologia specifica un buon ginecologo deve conoscere la storia clinica accurata della paziente ponendo attenzione nel creare una gradualità nell’invasività potenziale presente nella visita ginecologica perché la paziente possa sentirsi a proprio agio.

 

Iniziare la visita dall’alto

Secondo la Ginecologa A. Grazziotin, un buon ginecologo dovrebbe iniziare la visita dall’alto. A lato della donna, stesa sul lettino ginecologico, dovrebbe visitare:

– la tiroide (ghiandola importantissima per la salute delle donne, posta al davanti del collo) specie se già allo sguardo la nota ingrossata;

– il seno e le ascelle (per trovare eventuali linfonodi);

– l’addome (il colon dice molto sia sullo stato di tensione della donna).

Solo a questo punto avviene la visita ginecologica vera e propria. Il medico dovrebbe:

– dedicare attenzione ai genitali esterni (spesso trascurati): se siano infiammati, arrossati, distrofici (con secchezza o lesioni da grattamento), con condilomi o altre lesioni;

– valutare lo stato dei muscoli perivaginali: ipertonici, e quindi dolenti, spesso associati a dolore ai rapporti, o ipotonici, e quindi più associati a incontinenza da sforzo, oltre che a minore sensibilità vaginale durante il rapporto sessuale;

– se la donna riferisce dolore o bruciore durante i rapporti sessuali, diagnosticare accuratamente la “mappa del dolore”, valutando con accurata gentilezza tutti i punti in cui la donna avverte dolore (sui genitali esterni, a metà vagina e profondi). Sede e caratteristiche di inizio del dolore sono infatti i più forti fattori predittivi delle cause fisiche di dolore;

– valutare il collo dell’utero e l’utero (per fibromi o altre patologie), e le ovaie;

– valutare il pH, ossia il grado di acidità vaginale, con un piccolo stick: in pochi secondi si ha un’informazione preziosa sullo stato di estrogenizzazione della vagina e sugli ecosistemi vaginali, così da orientare meglio le decisioni cliniche.

– effettuare il pap-test e la colposcopia, se indicata;

– valutare la pressione arteriosa e il peso corporeo.

Se la signora ha già avuto rapporti, il medico deve valutare il collo dell’utero mediante lo speculum vaginale scegliendone uno di misura piccola se la signora non ha ancora avuto figli; di divaricare gentilmente le labbra e di chiedere alla signora di spingere leggermente: questa fa distendere i muscoli che circondano la vagina e facilita l’inserimento, evitando il fastidio o il dolore che molte donne provano. Molti usano anche un leggero lubrificante.

Infine, perché il ginecologo possa avere un quadro chiaro della storia clinica personale, la paziente dovrebbe preparare, in una cartellina, tutta la documentazione ordinati per tipo e data relativa patologie in atto; esami svolti e una breve sintesi delle malattie familiari e personali.[/vc_column_text][vc_empty_space][vc_column_text]Ci siamo lasciati ispirare da:

Dott.ssa A. Grazziotin, Visita Ginecologica. Come prepararsi al meglio, aggiornato al 01 aprile 2005.