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Non sempre ciò che crediamo faccia bene alla salute fa bene a tutti allo stesso modo. E il caso ad esempio dello Yoga per i muscoli pelvici, disciplina praticata da moltissime donne in tutto il mondo, ma che andrebbe scelto con attenzione e non da tutte.

Lo yoga per il pavimento pelvico ad esempio, è una disciplina olistica i cui movimenti sono volti al benessere del pavimento pelvico, ossia quell’insieme di muscoli e legamenti che risiede alla base delle pelvi e che ha la funzione di mantenere nella posizione corretta gli organi pelvici contenuti al suo interno, ossia utero, vescica e ureteri, parte dell’intestino. Quando il pavimento pelvico perde tonicità e resistenza si va incontro a incontinenza urinaria, e casi più gravi in cui può essere necessario l’intervento chirurgico: è il caso del prolasso vaginale dell’utero. Anche la capacità di provare piacere sessuale dipende dal pavimento pelvico, così come il parto, per la capacità di dilatazione delle fibre muscolari che permettono il passaggio del bambino.

Riproponiamo quindi la risposta della ginecologa Alessandra Grazziotin ad una domanda di un’utente/paziente, così che possa essere utile a comprendere quando cimentarsi o meno in una disciplina come quella dello yoga per i muscoli pelvici.

La domanda

“Ho 48 anni e una figlia nata con taglio cesareo dieci anni fa. Due anni fa ho cominciato ad avere dolore ai rapporti, all’inizio della penetrazione. Poi sono cominciate le cistiti. Mi è stato diagnosticato un ipertono del muscolo elevatore con mialgia. L’unico cambiamento nella mia vita è che tre anni fa ho iniziato a fare yoga, con molti esercizi per rinforzare il pavimento pelvico. È possibile che questo mi abbia causato il dolore ai rapporti e le cistiti?”

La risposta della ginecologa

“Sì, è possibile. Lo yoga, come molte altre discipline, lavora anche sui muscoli del pavimento pelvico (elevatore dell’ano) per migliorarne il tono. Questo va benissimo nelle donne dopo il parto, per ridare tono e sensibilità sessuale al muscolo e prevenire la più tardiva incontinenza da sforzo. Va bene anche dopo la menopausa, se si sono avuti figli per via vaginale, per migliorare il tono dei muscoli pelvici.

Tuttavia, se il muscolo è già tonico, perché non si sono mai avuti figli, o li si è avuti con taglio cesareo (come nel suo caso) o, peggio, se è addirittura ipertonico, perché si è già lavorato molto con i muscoli adduttori e pelvici o perché si ha paura della penetrazione (questo nelle giovanissime), il rischio, che ho verificato in molte donne, è proprio quello di creare patologia, invece che benessere.

Contrazioni eccessive, o ravvicinate, senza pause adeguate tra l’una e l’altra, possono portare a una iperattività del muscolo elevatore, che può essere anche documentata con l’elettromiografia. Di conseguenza, se il muscolo è contratto, si restringe l’entrata vaginale, creando un ostacolo meccanico alla penetrazione. Siccome il dolore/fastidio all’inizio della vagina è il più forte inibitore riflesso della lubrificazione, la mucosa vaginale va incontro a microabrasioni («ho la sensazione di avere dei taglietti lì») che attivano l’infiammazione locale e possono contribuire alla vestibolite vulvare. L’infiammazione provoca poi ulteriore contrazione difensiva e il trauma meccanico può estendersi alla vescica, provocando cistiti post-coitali, che compaiono 24-72 ore dopo il rapporto. (…)”[

In sintesi. Scegli lo yoga per i muscoli pelvici se:

  • ti capita a volte di perdere qualche goccia di pipì
  • hai partorito da poco e vuoi tonificare i tessuti vaginali
  • hai poca sensibilità nel canale vaginale e non sei soddisfatta del tuo piacere sessuale

Non sceglierlo se:

  • sei giovanissima
  • non hai mai avuto un parto vaginale